Estate

IN MTB TRA ITALIA E SVIZZERA, TRA I LAGHI DELL’ENERGIA

Valle Formazza

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Descrizione esperienza:

In Alta Val Formazza il panorama vede le cime più alte, dal Basodino all’Arbola, specchiarsi nei laghi alpini. Sono immagini da cartolina, con il blu del cielo che pare donare la sua tinta alle fresche acque. Se però tornassimo indietro nel tempo, a un secolo fa, non ne troveremmo traccia o li scopriremmo quali minuscole pozze d’acqua. Fu infatti a partire dagli anni Venti del Novecento che furono realizzate imponenti dighe per sfruttare l’energia idroelettrica, la prima fonte rinnovabile. Fu una lunga epopea al di qua e al di là del confine, con migliaia di operai impegnati nel realizzare dighe, condotte, tunnel.
L’itinerario transfrontaliero di Laghi&Monti Bike propone agli appassionati della MTB di seguire un percorso dell’energia, quella idroelettrica, che nasce qui, dallo scioglimento delle nevi a oltre 2mila metri d’altitudine.
Si parte da Riale, frazione di Formazza, ai piedi della diga di Morasco e capitale dello sci di fondo della zona, si arriva in Valle Bedretto, la più settentrionale delle valli del Canton Ticino, ai piedi del Massiccio del San Gottardo, per poi fare ritorno, sempre passando dai 2.313 metri di altitudine del Passo San Giacomo, dove è in fase di realizzazione un bicigrill.

Sui tornanti verso il passo
Il consiglio è di partire dal Centro del Fondo di Riale. Si attraversa il ponticello sul fiume Toce, appare poco più di un rio, ma attraversando la val d’Ossola s’ingrossa sino a diventare uno dei due principali affluenti del Lago Maggiore.
Si segue la strada sterrata che porta al Passo San Giacomo, è un’ampia carrozzabile, ora chiusa al traffico automobilistico, che fu costruita all’epoca della realizzazione dei soprastanti laghi del Toggia e del Castel. La pendenza è ridotta grazie a dieci tornanti, inizialmente distanziati di alcune centinaia di metri e poi sempre più ravvicinati nel tratto finale. Al termine della salita si raggiunge il Rifugio Maria Luisa e si prosegue per la diga del Lago Toggia. La strada prosegue con una leggera pendenza in salita e costeggia dall’alto la riva ovest del bacino artificiale. Si prosegue dritti sulla carrozzabile fino ad arrivare al Passo San Giacomo, punto più elevato dell’itinerario.

Tra boschi e pascoli svizzeri
A questo punto, dalla partenza sono stati percorsi 11 chilometri. Da qui in poi inizia il territorio svizzero.  Si scende all’alpe di San Giacomo con la caratteristica chiesetta bianca. Si continua su un sentiero a mezza costa e si raggiunge l’arrivo della teleferica di Grandinagia, dove è possibile trovare l’omonimo Forte di artiglieria completamente interrato. Una serie di tornanti e un altro tratto a mezzacosta portano all’alpe di Stabiascio. Si svolta a sinistra per prendere il sentiero nel bosco un tornante dopo l’altro scende fino al fondovalle e si raggiunge il paesino di All’Acqua, qui sulla chiesetta si trova una lapide che ricorda le vittime dell’incidente sul lavoro di Robiei-Stabiascio: 15 minatori italiani e due pompieri di Locarno trovarono la morte a causa del gas che respirarono in galleria. Avvenne il 15 febbraio 1966, durante i lavori per il completamento di una galleria di collegamento a servizio degli impianti idroelettrici fra Ticino e Vallese.

La strada del ritorno
Si prosegue lungo la strada cantonale, in discesa, fino ad arrivare poco prima di Ronco. A questo punto si sono percorsi circa 10 chilometri in discesa da Passo San Giacomo. Per risalire si può seguire un altro itinerario. Subito dopo il bivio per Ronco si attraversa il fiume Ticino sul ponte e sulla destra si segue una pista d’alpeggio che a tornanti sale all’alpe di Valleggia.
All’alpe si devia verso sinistra lungo una pista seguendo le indicazioni per Stabiascio. Dopo circa un chilometro la pista lascia il posto ad un bel sentiero a mezzacosta che raggiunge nuovamente l’Alpe di Stabiascio. Da qui si ripercorre il sentiero dell’andata fino al Passo san Giacomo e si scende a Riale lungo la pista.
È un percorso impegnativo, da praticare preferibilmente in estate inoltrata. Lo sviluppo totale è di 40 chilometri, con 1.220 metri di dislivello (in positivo e in negativo). Vi servirà molta energia per compierlo interamente, d’altronde siamo nelle terre dove nasce l’energia…