Estate

PEDALATA IN FAMIGLIA, DAL LAGO ALLA CHIESA SULLA ROCCIA

Valle Formazza

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Descrizione esperienza:

Da un lato le amene spiagge sui quali si affacciano i campeggi, dall’altro i selvaggi canyon scavati dai torrenti. Il fascino del Verbano è anche quello di unire paesaggi rilassanti a panorami sublimi, e l’itinerario ad anello dal Lido di Cannobio all’Orrido di Sant’Anna consente, anche a chi non è particolarmente allenato, di scoprire scorci suggestivi pedalando tra le due sponde del torrente Cannobino.

Un miracolo di mezzo millennio
Si parte dal lido di Cannobio, area verde attrezzata sulle rive del Lago Maggiore. La spiaggia e i servizi annessi confinano con il borgo medievale ed è in quella direzione che ci muoviamo. Seguiamo via Magistris, il lungolago lastricato in pietra, e ci dirigiamo verso il Santuario della Ss. Pietà. Fu costruito attaccato alla casa dell’oste Zaccheo. La tradizione vuole, infatti, che nel gennaio del 1522, nella dimora di quest’ultimo, un piccolo dipinto della Pietà su pergamena iniziò a sanguinare. Simili episodi, ritenuti miracolosi, si susseguirono e, in un’occasione, dal quadro uscì una piccola costola. È la reliquia che ogni 7 gennaio viene portata in processione dalla chiesa di San Vittore al Santuario della Pietà, per poi fare il percorso inverso il giorno successivo. L’evento è di particolare fascino ed è chiamato la festa dei Lumineri, poiché tutte le luci del borgo si spengono e il percorso della processione è illuminato solo da migliaia di candele.

Possiamo fare una sosta in uno dei numerosi bar che si affacciano sulla piazza tra l’imbarcadero e il municipio o curiosare fra le strette vie del borgo d’impronta medievale. Poi, seguendo via XVII Maggio, arriviamo a incrociare la strada statale. Aggiriamo il parcheggio in località Amore e lungo stradine secondarie giungiamo a imboccare Via Cuserina, da seguire per circa 400 m fino ad arrivare ad uno slargo.

Il santo e Nietzsche
Da qui inizia la pista ciclopedonale che sale a mezza costa fino ad arrivare alle Sorgenti dell’Acqua Carlina.Il suo nome è un omaggio a San Carlo Borromeo, il cui culto è stato nei secoli particolarmente vivo a Cannobio, anche in seguito alla visita pastorale del 1574 nella quale toccò tutti i centri della valle che unisce la Vigezzo al Verbano. All’Acqua Carlina sono riconosciute proprietà terapeutiche e si legge che può coadiuvare nella cura di renella, gastrite, irritazioni del ventricolo e dell’intestino. Per questo nell’Ottocento divenne sfruttata commercialmente. Tutto iniziò nel 1866, quando una ragazza che soffriva di una grave malattia intestinale, arrivò da Milano e dopo qualche mese di “cure” con l’acqua si ritrovò guarita.
In seguito a questo episodio, il dottor Fossati Barbò costruì uno stabilimento idroterapico, l’albergo “Monte Carza”, che diventò noto in tutta Europa e fu frequentato da nobili d’Austria, Polonia, Russia, Prussia e Francia, compresi i principi Letizia e Luigi Napoleone Bonaparte. Anche il filosofo Friedrich Nietzsche nell’aprile del 1887 soggiorno a Cannobio per provare i benefici dell’idroterapia. L’albergo funzionò sino ai primi del Novecento, ora ne restano solo i ruderi.

La chiesa degli angeli
Proseguiamo seguendo la pista che scende con alcuni tornanti fino ad incrociare la strada della Valle Cannobina, la seguiamo per circa 800 metri, per arrivare alla deviazione per l’orrido di Sant’Anna, spettacolare forra scavata nella roccia.
Lo spettacolo è di struggente bellezza: un antico ponte medievale, detto dell’agostana, unisce le due rocce separate dal torrente Cannobino, che scorre decine di metri più sotto. Su una delle rupi, a strapiombo sul piccolo laghetto dalle acque fresche e cristalline, sorge una bianca chiesa dedicata a Sant’Anna e alla Madonna di Loreto. Come il santuario marchigiano, l’edificio religioso di Traffiume lascia nel visitatore il dubbio che sia stato trasportato dagli angeli fin sulla roccia scoscesa. Fu invece realizzato, probabilmente per un voto fatto durante la peste di manzoniana memoria, negli anni Trenta del Seicento e inglobò parte di una precedente cappella votiva di cui rimane nell’abside l’affresco dedicato alla Madonna di Loreto.
Superato il ponte si imbocca il percorso ciclopedonale, quasi pianeggiante che costeggia la sponda sinistra idrografica del torrente Cannobino lasciando sulla sinistra l’abitato di Traffiume, frazione di Cannobio e comune autonomo sino al 1929. Giunti alla passerella ciclopedonale, nota ai cannobiesi come Ponte Ballerino, torniamo al Lido. Possiamo scegliere se attraversare il ponte e continuare sulla ciclabile in sponda destra oppure, seguendo la ciclabile in sponda sinistra, arrivare a incrociare la strada statale del Lago Maggiore.
 Da qui costeggiamo lungo la ciclabile il centro sportivo con il campo da calcio e torniamo al punto di partenza, accolti dalle rive del Verbano e da chi attende il vento propizio per spiegare la vela sulle acque azzurre.

https://lagomaggiorexperience.it/percorso/cannobio-e-lorrido-di-santanna/