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Descrizione esperienza:
Era il 30 maggio del 2003. Gilberto Simoni vestiva la maglia rosa e la carovana del Giro d’Italia, s’inerpicò lungo i tornanti che portano alla Cascata del Toce. Marco Pantani era già precipitato nel baratro che l’aveva portato da trionfatore del Tour a comparsa del ciclismo, da essere “pirata” a essere “bandito”. Sulle pendenze della Val Formazza provò l’allungo, ma venne ripreso. Quella progressione è ricordata dagli appassionati di ciclismo come l’ultimo scatto del Pantadattilo, come l’aveva soprannominato Gianni Mura. E chi ama lo sport con i pedali, quando deve alzarsi su di essi, quando la strada s’impenna, almeno una volta nella vita ha sognato di avere la grinta e la potenza del Pirata di Cesenatico.
La tappa del 2003 iniziava da Canelli e arrivava alla Cascata del Toce dopo 239 chilometri. Noi vi proponiamo un itinerario di lunghezza nettamente inferiore, una dozzina di km, e percorribile in mountain bike. Porta da Fondovalle, all’inizio dell’altipiano formazzino, per chi proviene da sud, e conduce sino a Riale, ai piedi del Lago di Morasco.
Due i motivi imperdibili per affrontare questo itinerario. Il primo è di ammirare la Cascata del Toce. Si tratta di uno spettacolo sublime ammirato in particolare dai viaggiatori romantici che giungevano nei secoli scorsi sulle Alpi, compreso il compositore Richard Wagner. La sommità del salto è a 1.675 metri d’altitudine e il dislivello compiuto dall’acqua è di 143 metri.
Per ammirarne l’imponenza – è uno dei maggiori salti d’acqua europei -, occorre transitare negli orari di apertura, quando cioè il flusso d’acqua è massimo. In estate, la cascata è aperta nei feriali dalle 11.30 alle 13.30 e nei festivi dalle 10.00 alle 16.00 e anche dal 10 al 20 agosto. Aperture straordinarie sono previste sabato 10 luglio in occasione dell’evento sportivo But dalle 10.00 alle 18,00, venerdì 26 agosto dalle 8.00 alle 10.00, sabato 10 settembre per la World Skyrunning Championship dalle 10.00 alle 18.00, sabato 1° ottobre dalle 10.00 alle 14.00.
L’altro motivo per cui l’itinerario vi porterà a scoprire luoghi speciali è dovuto al fatto che Formazza è una valle abitata da otto secoli da una comunità walser.
La Val Formazza fu, infatti, la prima colonia dei Walser, popolazione originaria della valle del Goms, al di fuori del Vallese. I primi coloni varcarono il passo del Gries negli ultimi anni del XII secolo, quando i ghiacciai alpini erano molto regrediti.
I Walser furono così i colonizzatori di territori montani ancora incolti, e per vivere in quota, elaborarono tecniche di costruzione particolari, ancora visibili in alcune delle antiche case in legno e pietra che si trovano nei nuclei storici dei villaggi della valle.
Da Pantani a Wagner, nel “nido d’aquila” dei Walser: un itinerario ricco di storia, natura, cultura ed emozioni.
Altre indicazioni sul percorso:
https://lagomaggiorexperience.it/percorso/percorso-del-toce-in-mtb/