Escursione impegnativa semicircolare che porta attraverso fitti boschi e suggestive borgate abbandonate
CANNOBIO – MONTE GIOVE
Lago Maggiore
Descrizione Percorso
Escursione impegnativa semicircolare che porta attraverso fitti boschi e suggestive borgate abbandonate ad una balconata a 360° sulla parte settentrionale del Lago Maggiore e sulla Valle Cannobina.
località di partenza: Sant’Agata di Cannobio (450 m)
località di arrivo: Monte Giove (1298 m)
dislivello: 850 m totali
distanza: 9 km totali
tempo di percorrenza al netto delle soste: 4 ore e 30 minuti totali
tipologia di percorso: misto (sentiero, asfalto, sterrata)
segnaletica: cartelli bianco/rossi “Monte Giove”; segni bianco/rossi; cartelli “Biessen” e “Sant’Agata”; vecchi segni giallo/rossi
acqua: fontane in Sant’Agata
periodo consigliato: tutto l’anno in assenza di neve
come arrivare: il borgo di partenza dista 38 km da Gravellona Toce. SS34 direzione Verbania/Locarno. Superato il centro abitato di Cannobio si devia a sinistra in direzione Ronco e Sant’Agata. Ampio parcheggio sulla sinistra appena prima della borgata. In autobus: linea 17 Cannobio-Sant’Agata (www.vcotrasporti.it).
informazioni: Distretto Turistico dei Laghi www.distrettolaghi.it; Ufficio IAT – Largo alla Chiesa 3 c/o Palazzo Parasio, Cannobio, www.procannobio.it; Comune di Cannobio www.comune.cannobio.vb.it
L’itinerario
La borgata di Sant’Agata sovrasta l’abitato di Cannobio, aprendo già una bella visuale sul lago.
Dal parcheggio si prende la strada pedonale al termine, chiusa da una sbarra (cartello blu pedonale “strada privata” e tracce rosso/bianche), verso una pista erbosa e poi un sentiero che, passando accanto alla scuola elementare, porta sulla strada asfaltata. Si va verso la chiesa, già a vista, arrivando ad una magnifica balconata sul lago (fontana, wc e bar).
Passando davanti all’edificio sacro si cammina al di sotto dell’arco proseguendo poi nel dedalo di vicoletti della borgata, seguendo i bolli bianco/rossi fino ad arrivare al termine degli edifici dove si prende il sentiero in salita a destra (cartello “Monte Giove”). Si affronta un tratto di salita piuttosto ripida tra castagni e querce, che porta rapidamente alla Chiesetta di S. Luca (687 m) immersa nel bosco. Si continua verso sinistra, ancora in salita ora un poco più graduale, inoltrandosi in una bella zona terrazzata in cui appaiono a tratti alcuni ruderi. Proprio dopo i resti di una borgata si arriva ad un bivio che va preso verso destra (cartello “Monte Giove”).
Nota: tenete a mente questo punto poiché è qui che si chiuderà il cerchio del ritorno.
Si prosegue nuovamente in salita nel bosco fino ad arrivare ad una strada asfaltata, si prende questa a sinistra, in salita, per abbandonarla quasi subito imboccando un sentiero sulla sinistra che porta a Marcalone (860 m).
Meravigliosa la vista sul lago che si ha da questo villaggio, che può essere anche considerato una meta a sé poiché offre prati dove giocare e un agriturismo.
Nota: fin qui si potrebbe anche arrivare in auto ma si tenga presente che la strada è parecchio stretta.
Giunti nei pressi delle abitazioni si prende la scalinata a sinistra (“Monte Giove”) che porta ad attraversare tutta la borgata. Toccato l’asfalto, lo si attraversa per imboccare il sentiero (cartello “Monte Giove”). Poco oltre si trova un bivio, con segno bianco-rosso su entrambe le tracce, meglio tenersi a destra sul sentiero più largo con le tacche più recenti.
Il bosco ora è formato da fitti abeti rossi. Giunti su strada asfaltata, la si segue verso destra sempre in salita, si passa davanti ad un primo sentiero che si stacca a destra e taglia una breve curva (non vale la pena seguirlo), poi un secondo sentiero verso sinistra che di nuovo fa risparmiare poco.
Il terzo sentiero che si stacca dall’asfalto verso destra va invece preso perché accorcia di molto la strada anche se si affronta una ripida salita tra gli abeti (prestate molta attenzione ai bolli bianco-rossi perché è facile imboccare una traccia diversa). Si torna di nuovo sulla strada, che in questo punto passa da asfalto a sterrato, proseguendo verso destra, sempre in salita, mentre la vegetazione cambia aprendosi tra le betulle. Si arriva ad un bivio tra sterrata e un sentiero verso destra, entrambi con cartelli “Monte Giove”.
Ambo le direzioni sono corrette ma suggeriamo di proseguire sulla strada poiché – all’epoca del sopralluogo – il sentiero era poco agevole; inoltre, percorrendo la strada si effettua un vero e proprio giro circolare.
Si percorre dunque la sterrata che sale graduale fino a superare un tornante, poi si prende il sentiero a sinistra (cartello di legno) affrontando l’ultima salita che ora, in ambiente aperto e panoramico, porta alla cima caratterizzata da una croce e una panchina artistica dedicata alle varianti del nome Giove. Ammirata la vista a 360°, si scende lungo l’ampia pista erbosa dalla parte opposta del sentiero da cui si è giunti. La pista diventa presto sentiero in rapida discesa tra betulle inizialmente nane poi sempre più grandi con bel sottobosco a felci. Si sbuca su una strada sterrata che va presa verso sinistra in leggera discesa fino ad arrivare ad un incrocio. Si prende a sinistra in direzione dei tavolini (cartello “Biessen”) percorrendo la strada inerbita che raggiunge la borgata di Rombiago (1167 m), appena prima della quale si scende lungo il sentiero a sinistra (cartelli “Biessen”).
Attenzione, il tratto seguente non è molto evidente, è facile prendere la traccia sbagliata: non ci si deve tenere paralleli alla borgata ma scendere attraverso le betulle per poi trovare il sentiero verso sinistra (vecchio cartello “Biessen”). Si affronta una discesa continua e costante, segnata da vecchi segni giallo-rossi, prima tra betulle poi tra castagni e querce.
Raggiunto un piccolo nucleo di case, si trova un bivio che va preso verso sinistra (cartello “Sant’Agata”). Il sentiero si snoda lungo ma graduale, dopo un isolato pilone votivo è alquanto esposto a picco sulla sottostante Valle Cannobina, ma non pericoloso.
Nota: se si guarda in basso verso destra si vede la seicentesca Chiesa di Sant’Anna posizionata su di un orrido scavato dalle acque e attraversabile con un piccolo ponte medievale.
Il sentiero, sempre in discesa graduale, porta ai ruderi della borgata già incontrata in salita, da qui si segue la discesa fino alla cappella di S. Luca per poi scendere in modo ripido fino a tornare alla borgata di partenza, Sant’Agata.
consigli per i baby escursionisti
Escursione parecchio lunga, consigliatissima per la bellezza dei paesaggi, ma adatta solo a bambini più grandi e comunque abituati a camminare.
Realizzatori del percorso: Franco Voglino, Annalisa Porporato e Nora Voglino
Autori dei testi: Franco Voglino e Annalisa Porporato
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