Percorso lineare che da Cannobio porta attraverso verdi boschi e suggestive borgate

Lago Maggiore: Via delle Genti da Cannobio a Cannero Riviera

Lago Maggiore
Medio
Distanza 7,5 km
Durata Da 1 a 3 ore
Elevation N.P.
Dislivello + +350
Dislivello – N.P.
Pendenza N.P.

Descrizione Percorso

Percorso lineare che da Cannobio porta attraverso verdi boschi e suggestive borgate lungo le antiche selciate utilizzate un tempo come comuni vie di comunicazione, per poi tornare indietro con una mini-crociera in battello.

Dal parcheggio o dall’imbarcadero si è a soli due passi dal Santuario di Cannobio che merita certamente una visita.

Nel 1522, sull’attuale sito, sorgeva la casa della famiglia di Tommaso Zaccheo, dove si trovava un piccolo dipinto su pergamena. In quell’anno il dipinto, raffigurante un Cristo in Pietà, prese a sanguinare. Le stanze superiori della casa diedero origine ad una prima cappella dove San Carlo Borromeo celebrò la sua ultima messa. Fu lo stesso San Carlo a chiedere la costruzione del Santuario, eretto tra il 1575 e il 1614.

Dal Santuario una breve scalinata porta a scendere sulla passeggiata lungolago, ricca di locali e a due passi dall’imbarcadero (fontana). Si percorre il piacevole e ampio lungolago di Piazza Indipendenza per poi prendere in salita Via Marconi (cartelli “Centro storico”). Si noti, all’incrocio con Via Umberto I, la fontana e gli affreschi che si trovano al di sotto del portico a sinistra del cinquecentesco Palazzo Pironi. Si prende ora a destra per Via Umberto I, ancora piacevolmente pedonale e costellata da attività commerciali e ristori, per poi attraversare la via aperta al traffico e arrivare accanto al bel Palazzo Parasio del 1291 (fontana), dietro il quale si trova il romanico Campanile di San Vittore alla cui base c’è l’Ufficio Turistico.

Si prosegue dritti lungo Via Antonio Giovanola, ora non più pedonale ma con traffico abbastanza ridotto. Si deve girare a sinistra imboccando la stretta Via G. M. Giovanola che si fa selciata e passa nei pressi di un grande lavatoio quadrato. Attraversata una via asfaltata si prosegue dritti per qualche passo ancora, arrivando ad un bivio. Si prende a destra la via in salita (cartelli bianchi “Casali Bagnara” e “Casali Roccolo”, segni bianco/rossi) arrivando ad un nuovo incrocio con i cartelli del sentiero. Si prende ora a sinistra (cartello bianco/rosso “Cannero” e cartello giallo “Via delle Genti”). La strada asfaltata si fa stretta e in forte salita fino ad uno slargo che funge da piccolo parcheggio, da qui diventa sentiero e poi si trasforma in una bella selciata che continua a salire in modo parecchio deciso oltre un vecchio pilone votivo di pietra e, passando a ridosso delle recinzioni di alcune abitazioni, diventa finalmente più graduale e si immerge in un bel bosco di castagni. Si sale ancora, ovviamente, ma in modo progressivo mentre, a tratti, si apre tra i rami la vista su Cannobio.

Tra querce e castagni si arriva ad una selciata più grande e regolare che si prende a destra, in salita, e che porta alle case della borgata Solivo (fontana). Giunti ad una strada asfaltata la si prende verso destra, sempre in salita (cartello bianco “Viggione”). Si segue l’asfalto per circa 250 metri per poi abbandonarlo prendendo una selciata a sinistra (cartello “Cannero” e cartello giallo “Via delle Genti”). Questa via raccorda su una selciata più ampia, si continua a sinistra in salita costante e graduale arrivando a Molineggi. La borgata è anticipata da una minuscola chiesetta, prosegue con un grande mulino ed è costellata da numerose sculture metalliche ottenute per lo più da vecchi attrezzi agricoli.

Passato un suggestivo ponte di pietra ci si inoltra in un bel tratto delimitato da una parte da un mancorrente di legno e dall’altra da rocce suggestive su cui si sono abbarbicati nel tempo i castagni, assumendo forme quasi fatate. Poco oltre si tocca la quota massima dell’intero percorso e si abbandona la sterrata per il sentiero a sinistra finalmente in discesa (cartello “Cannero”), che scende tra castagni in modo netto e deciso attraversando un suggestivo rio con rocce e cascatelle. La discesa molto netta porta a sfiorare le abitazioni di Carmine Inferiore in cui non ci si inoltra per proseguire verso destra (cartello “Cannero”) lungo un tratto graduale che attraversa diversi piccoli rii. Una scalinata fa prendere un po’ di quota e avvicina a Carmine Superiore e al suo Santuario.

Il borgo, risalente all’anno Mille, aveva funzione di casaforte: in caso di pericolo la popolazione vi trovava rifugio. Poco alla volta divenne abitato e nel corso del XIV secolo venne edificata la Chiesa di San Gottardo. Al suo interno, essa custodisce affreschi del XV-XVI secolo visibili dalla vetrata (pagate un piccolo obolo per l’illuminazione interna, ne vale la pena). Si pensi che durante il XVII secolo il borgo fu colpito dalla peste e gli affreschi della chiesa furono coperti di calce per disinfettare il luogo, usato come lazzaretto. Rividero la luce solo durante i restauri del 1932.

Il luogo è magnifico, sospeso sulla roccia e con un superbo panorama dalla terrazza che si allarga accanto alla chiesa. Si deve ora attraversare la borgata (fontana) percorrendo gli stretti vicoli di pietra, seguendo i bolli bianco/rossi ma facendo attenzione ai cartelli perché va tenuta la sinistra (cartelli “Cannero”). Si abbandona la borgata, inizialmente in discesa, poi alternando tratti di salita a discese, sempre immersi nel fitto del bosco in cui appaiono, a volte a sorpresa, suggestivi ruderi di edifici di pietra avvolti dalla vegetazione. I castagni poi qui sono molto belli ed evocativi: sarà facile immaginare storie avvincenti che coinvolgono streghe, elfi, gnomi e strani animali fantastici! Gradualmente si giunge ad una zona più aperta e terrazzata da cui si apre la vista sul lago e sui Castelli di Cannero.

I castelli si presentano simili a navi galleggianti a filo d’acqua. Eretti fra il XIII e il XIV secolo, avevano nome di Malpaga poiché costruiti a spese della popolazione locale. In essi si rifugiavano i cinque fratelli Mazzardi, detti Mazzarditi, che dominavano le zone circostanti con pugno di ferro e crudeltà. Fu il Duca di Milano Filippo Maria Visconti a mettere fine alle loro scorribande, assediando i castelli nel 1414 e radendoli poi al suolo. Ceduti in seguito alla Famiglia Borromeo, sugli isolotti venne edificata nel 1519 la Rocca Vitaliana, usata per controllare i traffici con la vicina Svizzera. Abbandonati nel tempo, ancora oggi essi sono di proprietà Borromeo e, al momento, non visitabili.

Si attraversa la piccola borgata di Cheggio (281 m) seguendo i rudimentali cartelli “Cannero” e scendendo fino alla strada statale che va attraversata.

ATTENZIONE: attraversamento pericoloso, usate le strisce pedonali che si trovano leggermente a destra e prestate particolare attenzione perché le vetture che viaggiano veloci arrivano a sorpresa da dietro la curva.

Una volta attraversato, si prende subito la pedonale a sinistra che in discesa porta verso Cannero Riviera, si devia poi a sinistra all’altezza di un cartello “Cannobio” (a ritroso) arrivando al piccolo porto, alla passeggiata lungolago e all’imbarcadero da cui prendere il battello per il ritorno.

Consigli per i baby escursionisti

Escursione tra boschi affascinanti che ha il suo culmine con il borgo di Carmine Superiore, vero tuffo a ritroso nella storia. Non adatto a passeggini.

Realizzatori del percorso: Franco Voglino, Annalisa Porporato e Nora Voglino
Autori dei testi: Franco Voglino e Annalisa Porporato

 




Torna all’elenco dei percorsi
Download GPX