PER LA VAL CORCERA E LE QUARNE
GRAVELLONA TOCE – LE QUARNE
Lago d’Orta
Descrizione Percorso
Si parte da Gravellona Toce, vicino alla confluenza del torrente Strona nel fiume Toce, un tempo sede di un antico porto fluviale romano e oggi di un esteso centro commerciale.
Dopo il passaggio obbligato dalle quattro rotonde lungo la SP229 in direzione Lago d’Orta, alla quarta (quella in cima alla salita di Santa Maria) si svolta a dx per Casale Corte Cerro, da cui si inizierà ad avere una visione della Val Corcera, quella che congiunge il Lago d’Orta al Lago Maggiore.
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GIRO FRA LAGO, FIUME E COLLINA CON AL CULMINE LO STORICO PASSO CHE COLLEGA IL LAGO D’ORTA ALLA VALSESIA
GIRO D’ITALIA: COLMA DI AROLA
Lago d’Orta
Descrizione Percorso
Giro fra lago, fiume e collina con al culmine lo storico Passo della Colma di Arola che collega il Lago d’Orta alla Valsesia, assurto agli onori della cronaca ciclistica con il passaggio della 19ª tappa del 104° Giro d’Italia, il 28 maggio 2021.
Si parte da Omegna salendo lungo il pendio occidentale del Lago d’Orta, transitando sotto gli arcobaleni del Giardino della Torta in Cielo (di rodariana ispirazione) prima, per Brolo, Nonio e Cesara poi. Dopo lo “scollinamento” di Cesara (paese della pace di nome e di fatto), una breve discesa porta al bivio sulla dx per Arola e la sua Colma. Sono 8 chilometri scarsi di salita che ha la sua parte più impegnativa all’uscita di Arola con pendenze che sfiorano il 16%. Il tutto è condensato in un paio di chilometri, poi si torna a respirare senza affanni sino al Passo della Colma a quota 942 m.s.l.m.
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UN PAESE CHE MERITA DI ESSER VISITATO E CONOSCIUTO
CAMPELLO MONTI
Lago d’Orta
Descrizione Percorso
Campello Monti è un paese che merita di essere visitato e conosciuto, non solo per le sue antiche radici walser, la sua storia, le sue case signorili, ma anche per i tanti spunti escursionistici che offre.
La Valle Strona morfologicamente inizia subito dopo il ponte “del Fabbricone”, alla fine di via De Angeli a Omegna. Una serie di curve cieche fra roccia e torrente Strona portano alla Canova del Vescovo, in prossimità del bivio per Germagno.
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Una delle mete ciclistiche più rinomate e frequentate dagli appassionati della “specialissima”
GIRO D’ITALIA: MOTTARONE DA ORTA SAN GIULIO
Lago d’Orta
Descrizione Percorso
Una delle mete ciclistiche più rinomate e frequentate dagli appassionati della “specialissima” è il Mottarone, vuoi perché ci è passato più volte il Giro d’Italia vuoi perché è la salita ideale con le sue pendenze toste, ma mai proibitive, e un ambiente circostante sempre di più appagante man mano che si sale.
Due sono le strade che portano alla cima del Mottarone: la strada privata borromea che sale dal Lago Maggiore e la SP 39 delle Due Riviere che sale dal Lago d’Orta, ed è proprio questa che
andiamo a proporre. Luogo di partenza è la Stazione Ferroviaria di Orta nella frazione di Legro (il famoso paese dipinto), che offre sia la possibilità di arrivarvi in treno sia di avere a disposizione un ampio parcheggio.
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La Via del Sempione
VIE STORICHE DI MONTAGNA
Domodossola e dintorni
Descrizione Percorso
La Via del Sempione è il percorso turistico che da Crevoladossola conduce al Passo del Sempione a 2005 m slm in Canton Vallese (CH), una delle grandi Vie Alpine d’Europa. A riprova della sua importanza strategica e commerciale nell’antichità fu sentiero, nel Medioevo mulattiera, nel ’600 via lastricata, nell’800 strada carrozzabile voluta da Napoleone Bonaparte come via di collegamento tra Milano e Parigi unendo l’Italia al resto d’Europa. Nel 1906 venne inoltre inaugurato il Traforo del Sempione, il tunnel ferroviario di 19,8 km che fu una straordinaria opera di ingegneria per l’epoca e che rappresenta ancora oggi un importante collegamento transfrontaliero per merci e passeggeri. Nel periodo tra le due guerre mondiali lungo la Strada del Sempione furono costruite nuove rilevanti opere difensive in caverna dotate di numerose bocche di fuoco, tra cui i due forti di San Giovanni, il Forte di Iselle, il Forte di Balmoreglio.
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Il percorso inizia a Crevoladossola, nella località di Preglia, al cospetto dell’imponente Ponte Napoleonico che sormonta il Torrente Diveria. Proseguendo sulla strada carrozzabile in direzione della Valle Divedro si possono ammirare i resti del Forte di San Giovanni e il suggestivo ponte romano sul Diveria, detto Ponte Nuovo, costituito da un perfetto arco a tutto sesto da cui si ha una vista impagabile su tutta la valle. Proseguendo il tragitto, si costeggia la meravigliosa linea ferroviaria internazionale del Sempione e si raggiunge il soleggiato comune di Varzo, ove si eleva nel centro storico la massiccia Torre Medievale (XIV sec.). Proprio da Varzo si apre la Valle Cairasca che sale sino alla frazione di San Domenico e alla splendida piana dell’Alpe Veglia, un’incantevole conca di origine glaciale, oggi parte integrante del Parco Naturale Veglia-Devero. In posizione dominante sorge il comune di Trasquera da cui si ha vista mozzafiato sui 4000 svizzeri e dove partono numerosi percorsi escursionistici. Proseguendo l’itinerario in direzione Confine di Stato, a Iselle, frazione di Trasquera, si incontrano numerosi resti di strutture militari risalente all’età napoleonica (ruderi di Balmanolesca, ruderi ospedale di Nante, caserma napoleonica, garitta militare) ed il famoso Tunnel del Sempione. Oltrepassato il confine, si incontra il forte di Gondo nelle omonime gole, fino a pochi anni fa ancora presidiato dai militari svizzeri e ora riconvertito a museo.
Numerosi gli aspetti interessanti di questo itinerario: dalla strabiliante larghezza di otto metri che caratterizza la carreggiata anche nel tratto alpino all’originale adozione dell’arco di parabola per disegnarne le curve, dall’armoniosità nel modellamento altimetrico ai paracarri in pietra. Il Passo del Sempione, convenzionalmente punto di confine fra Alpi Lepontine e Alpi Pennine, affascina i viaggiatori per il forte contrasto tra le ripide pareti delle Pale di Gondo e l’immensa vastità dei pascoli alpini appena successivi con vista mozzafiato sulle perle di questo angolo di Svizzera Vallese: le vette oltre i 4000 e la valle del Rodano che si apre ampiamente più sotto, una volta giunti al culmine del percorso (21 km dal Confine di Stato – dislivello totale circa 1750 m).
La Via del Sempione – percorribile oggi in auto, in moto, in bici da strada, in e-bike oppure a piedi lungo l’antica Via Stockalper Valle Divedro – consente la riscoperta ad un ritmo lento delle numerose testimonianze storiche, culturali e naturalistiche che questa importante strada storica sa offrire.
PUNTI D’INTERESSE
A Crevoladossola, degni di visita sono la Chiesa Parrocchiale SS. Pietro e Paolo e il Museo Ossolano d’Architettura Sacra www.amossola.it
Proprio a Varzo ha sede l’Ente Gestione Aree Protette dell’Ossola (Parco Naturale Veglia-Devero e Parco Naturale Alta Valle Antrona) con annesso l’Archeomuseo Multimediale www.areeprotetteossola.it
Per gli appassionati di arrampicata, famose sono le pareti di Balmanolesca e le pale di Gondo (in Svizzera).
In territorio elvetico si segnala l’Ecomuseo del Sempione a Simplondorf, il Castello Stockalper a Briga, l’Alter Gasthof a Simplon Dorf, l’Alter Kaserme napoleonica, il Forte e il Museo Militare del XX secolo nella Gola di Gondo, il Museo dell’Oro di Gondo, il Vecchio Ospizio e l’Ospizio del Sempione.
Infine, le stazioni ferroviarie di Iselle, Varzo, Preglia e Domodossola sono tappa del percorso del Trenino Verde delle Alpi TVA che, gestito dalla compagnia svizzera BLS, collega comodamente il capoluogo domese all’Oberland Bernese passando per il Vallese in pieno contatto con la natura alpina www.bls.ch .
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Dalla Cascata del Toce al Passo San Giacomo
VIE STORICHE DI MONTAGNA
Valle Formazza
Descrizione Percorso
Costruita a partire dal 1929 per la realizzazione delle dighe del Lago Castel e del Lago Toggia in Alta Val Formazza, nell’estremo nord del Piemonte, la strada unisce la famosa Cascata del Toce al Passo San Giacomo, passando per la frazione Riale e collegando così l’Italia alla Svizzera ticinese.
Il primo tratto di percorso, che parte dalla Cascata del Toce (1685 m slm) ed arriva alla frazione Riale di sotto, si svolge su asfalto lungo la Strada Statale 659.
Poco prima di raggiungere la frazione Riale (1740 m slm), la strada si dirama e qui inizia la sterrata che conduce al Rifugio Maria Luisa (2160 m slm), prosegue al Lago Toggia ed arriva al Passo San Giacomo (2313 m slm). E’ proprio in questo tratto che il percorso diventa un vero capolavoro con pendenze ridotte e tornanti dalle linee perfette, affiancate da muretti in sasso ed archi da cui si possono scattare foto uniche sulla piana di Riale e sulle cime dell’Alta Formazza.
Terminato questo primo tratto di salita la strada prosegue in falsopiano, attraversando la conca dell’Alpe Toggia, giungendo al Rifugio Maria Luisa e costeggiando la diga del Lago Toggia. Proseguendo in leggera salita, la strada conduce sino al Passo San Giacomo da cui si apre una bellissima vista sulla Val Bedretto (Svizzera). Già nel 1885 presso il Passo San Giacomo era presente un piccolo ricovero svizzero dove alloggiavano dei telegrafisti che trasmettevano al Forte di Airolo (Svizzera) la situazione dell’Alta Val Formazza. A seguito della costruzione della strada carrozzabile per il versante italiano del Passo San Giacomo, sul territorio della Val Bedretto furono realizzate negli anni ’30 del Novecento nuove fortificazioni che divennero il cuore del sistema difensivo dell’omonimo passo: il forte d’artiglieria “Grandinagia” e il fortino corazzato “San Giacomo”. Postazioni per mitragliatrici e per campali d’artiglieria, ricoveri e funivie per la logistica e l’approvvigionamento dei forti principali.
Oggi la strada è percorribile a piedi ed in MTB mentre in inverno con ciaspole e sci d’alpinismo (consultare sempre il bollettino valanghe).
EVENTUALI RISCHI: Si segnala che l’itinerario può prevedere dei tratti in compresenza di traffico veicolare. In inverno consultare sempre il bollettino valanghe.
PUNTI D’INTERESSE
Simbolo della Val Formazza è la Cascata del Toce che grazie al suo salto di ben 143 metri viene definita “la più bella e poderosa fra le cascate delle Alpi”.
Interessante è la visita al borgo diffuso di Formazza con le sue frazioni dal caratteristico nome in Titsch (idioma walser locale) ove respirare atmosfere walser.
Dalla Cascata del Toce e da Riale partono inoltre numerosi percorsi per appassionati di trekking e mtb.
Attrazione naturale e turistica è Premia Terme, moderno centro termale dotato di piscine interne/esterne con acqua calda ed area wellness (www.premiaterme.com).
(Progetto è promosso dalla legge regionale 19 maggio 2021 n. 9, “Interventi per la valorizzazione delle strade storiche di montagna di interesse turistico” che riconosce e valorizza le strade storiche di montagna di interesse turistico al fine di favorire lo sviluppo del turismo all’aria aperta)
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Da Piancavallo alle gallerie del Monte Morissolo
VIE STORICHE DI MONTAGNA: LA LINEA CADORNA
Alto Verbano
Descrizione Percorso
La Linea Cadorna è il sistema difensivo che venne costruito vicino alla frontiera svizzera durante la Prima Guerra Mondiale per volere del Generale Luigi Cadorna, l’allora Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il quale temeva un’invasione austro-tedesca, attraverso la neutrale Svizzera.
L’immensa struttura difensiva, costruita tra l’estate del 1915 e la primavera del 1918, si estendeva dall’Ossola al Verbano fino alla Lombardia, divenendo un fitto reticolo di strade e mulattiere militari, trincee, postazioni d’artiglieria, luoghi di avvistamento, ospedaletti e strutture logistiche, casermette e punti di avvistamento.
I lavori furono eseguiti da muratori e scalpellini locali ed anche le donne ebbero un ruolo fondamentale nella realizzazione della linea difensiva, in particolare nel trasporto di materiale e rifornimento nei cantieri.
La Linea Cadorna non venne mai utilizzata per scopi bellici ed oggigiorno questa strada militare è un patrimonio storico che permette alla comunità di conoscere un momento di storia del Novecento.
E’ però anche un patrimonio naturalistico di sentieri per gli amanti di trekking e della mountain-bike offrendo percorsi percorribili quasi tutto l’anno.
Prestare attenzione in caso di recenti nevicate.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Il tratto della Linea Cadorna tra Piancavallo e Morissolo inizia a Piancavallo (1247 m slm) nell’Alto Verbano, seguendo la strada per Colle. Passato l’Ospedale Auxologico, si prende la sterrata a destra seguendo i cartelli per le gallerie del Monte Morissolo. Si passa una sbarra e da qui inizia il percorso pianeggiante sull’ampia strada militare che attraversa una suggestiva faggeta. Uscendo dal bosco, si rimane colpiti dalla vista mozzafiato sull’Alto Lago Maggiore. In poco meno di mezz’ora a piedi si giunge alle gallerie scavate nella roccia viva e alle postazioni in caverna del Monte Morissolo.
Percorso FOR ALL accessibile a persone che utilizzano sedia a rotelle a motore adatta per percorsi sconnessi oppure manuali ma equipaggiate. Si consiglia utilizzo di ruotino con accompagnatore.
PUNTI D’INTERESSE
Vista panoramica sull’Alto Lago Maggiore.
Gallerie e postazioni in caverna.
Da qui partono altri percorsi escursionistici verso Cima di Morissolo e Monte Morissolino.
A pochi km di distanza, è possibile raggiungere la Lago Maggiore ZipLine, il cavo d’acciaio lungo 1850 metri che permette di provare l’esperienza di un volo adrenalinico di ben un minuto e mezzo ad oltre 120 km/h (www.lagomaggiorezipline.it – possibilità di noleggio e-bike presso Alpe Segletta – Aurano).
Inoltre, divertimento assicurato presso il Parco Avventura Wonderwood e vista mozzafiato dalla Big Bench del Lago presso il Monte Carza (Trarego Viggiona) www.wonderwood.it .
(Progetto è promosso dalla legge regionale 19 maggio 2021 n. 9, “Interventi per la valorizzazione delle strade storiche di montagna di interesse turistico” che riconosce e valorizza le strade storiche di montagna di interesse turistico al fine di favorire lo sviluppo del turismo all’aria aperta)
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Da Colle a Pian Vada’
VIE STORICHE DI MONTAGNA: LA LINEA CADORNA
Alto Verbano
Descrizione Percorso
La Linea Cadorna è il sistema difensivo che venne costruito vicino alla frontiera svizzera durante la Prima Guerra Mondiale per volere del Generale Luigi Cadorna, l’allora Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il quale temeva un’invasione austro-tedesca, attraverso la neutrale Svizzera.
L’immensa struttura difensiva, costruita tra l’estate del 1915 e la primavera del 1918, si estendeva dall’Ossola al Verbano fino alla Lombardia, divenendo un fitto reticolo di strade e mulattiere militari, trincee, postazioni d’artiglieria, luoghi di avvistamento, ospedaletti e strutture logistiche, casermette e punti di avvistamento.
I lavori furono eseguiti da muratori e scalpellini locali ed anche le donne ebbero un ruolo fondamentale nella realizzazione della linea difensiva, in particolare nel trasporto di materiale e rifornimento nei cantieri.
La Linea Cadorna non venne mai utilizzata per scopi bellici ed oggigiorno questa strada militare è un patrimonio storico che permette alla comunità di conoscere un momento di storia del Novecento.
E’ però anche un patrimonio naturalistico di sentieri per gli amanti di trekking e della mountain-bike offrendo percorsi percorribili quasi tutto l’anno.
Prestare attenzione in caso di recenti nevicate.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Il tratto della Linea Cadorna tra Colle – Monte Spalavera – Passo Folungo – Rifugio Pian Vada’ inizia a Colle (1238 m slm) frazione di Oggebbio.
Qui un comodo posteggio consente di lasciare l’automobile ed iniziare la prima salita verso il Monte Spalavera (1534 m slm, dislivello di circa 300 m e percorso lungo 2,7 km). Il percorso si sviluppa su larga sterrata che poi si trasforma in comodo sentiero erboso senza particolari difficoltà. La vista che si ha innanzi è davvero spettacolare, dai laghi alle cime del Parco Nazionale della Val Grande fino alla catena del Monte Rosa e delle Alpi Svizzere. Giunti nei pressi della croce di vetta un pannello riprende il profilo delle Alpi con i nomi delle loro cime e qui è possibile ammirare trincee ancora ben conservate.
Ritornati a Colle si prende la Linea Cadorna seguendo ora i cartelli per Passo Folungo. La Strada Cadorna si presenta con sfondo sterrato e si sviluppa per circa 13 km. Lungo il percorso si può ammirare la costruzione di un Ospedaletto e si giunge fino a Passo Folungo (1369 m slm), dove la Strada Cadorna inizia a salire con bei tornarti fino al Rifugio Pian Vada’ (1711 m slm, circa 6 km – dislivello di circa 340 m).
Da qui si ha una vista stupenda sul Lago Maggiore, sulla Valle Intrasca, sulle vette del Parco Nazionale Val Grande e su quelle ossolane.
EVENTUALI RISCHI: La strada in alcuni punti è priva di protezioni.
PUNTI D’INTERESSE
Vista panoramica sull’alto Lago Maggiore e sulle Cime del Parco Nazionale Val Grande e sulle Cime delle Valli dell’Ossola.
Trincee e costruzioni militari.
Possibilità di visita anche alle fortificazioni presso Monte Bavarione (1505 m slm) e al Monte Carza (1116 m slm)
Lungo la Strada Cadorna, tra Colle e Passo Folungo, si passa da Pian d’Arla, punto di partenza della Lago Maggiore ZipLine, il cavo d’acciaio lungo 1850 metri che permette di provare l’esperienza di un volo adrenalinico di ben un minuto e mezzo ad oltre 120 km/h (www.lagomaggiorezipline.it – possibilità di noleggio e-bike presso Alpe Segletta – Aurano).
A pochi km di distanza, al Monte Carza è possibile raggiungere con facile sentiero la Big Bench del Lago con vista mozzafiato sull’Alto Verbano ed il Parco Avventura Wonderwood (Trarego Viggiona) www.wonderwood.it .
(Progetto è promosso dalla legge regionale 19 maggio 2021 n. 9, “Interventi per la valorizzazione delle strade storiche di montagna di interesse turistico” che riconosce e valorizza le strade storiche di montagna di interesse turistico al fine di favorire lo sviluppo del turismo all’aria aperta)
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Da Pra’ Michelaccio alla Cima Montorfano
VIE STORICHE DI MONTAGNA: LA LINEA CADORNA
Lago di Mergozzo
Descrizione Percorso
La Linea Cadorna è il sistema difensivo che venne costruito vicino alla frontiera svizzera durante la Prima Guerra Mondiale per volere del Generale Luigi Cadorna, l’allora Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il quale temeva un’invasione austro-tedesca, attraverso la neutrale Svizzera.
L’immensa struttura difensiva, costruita tra l’estate del 1915 e la primavera del 1918, si estendeva dall’Ossola al Verbano fino alla Lombardia, divenendo un fitto reticolo di strade e mulattiere militari, trincee, postazioni d’artiglieria, luoghi di avvistamento, ospedaletti e strutture logistiche, casermette e punti di avvistamento.
I lavori furono eseguiti da muratori e scalpellini locali ed anche le donne ebbero un ruolo fondamentale nella realizzazione della linea difensiva, in particolare nel trasporto di materiale e rifornimento nei cantieri.
La Linea Cadorna non venne mai utilizzata per scopi bellici ed oggigiorno questa strada militare è un patrimonio storico che permette alla comunità di conoscere un momento di storia del Novecento.
E’ però anche un patrimonio naturalistico di sentieri per gli amanti di trekking e della mountain-bike offrendo percorsi percorribili quasi tutto l’anno (prestare attenzione in caso di recenti nevicate).
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Il Mont’Orfano o Montorfano, grazie alla sua posizione isolata, venne considerato un importante luogo strategico da cui dominare a 360° il territorio circostante, dal Lago Maggiore al Lago d’Orta alla Bassa Ossola.
Alle pendici del monte vennero realizzate varie costruzioni militari ancora visibili e raggiungibili grazie alla strada Cadorna, un percorso sterrato camionabile lungo 4 km e largo ben 4 metri.
Il percorso in questo tratto di Linea Cadorna inizia a Mergozzo, nella Loc. Pra’ Michelaccio (204 m slm), seguendo le indicazioni per le fortificazioni militari.
La strada militare, asfaltata solo nel primo breve tratto, diventa una bella sterrata che sale per 4 km con pendenza costante e con bei tornanti in pietra che conducono alla prima Casermetta. Proseguendo con un susseguirsi di manufatti militari di notevole bellezza (muri di contenimento e canali idraulici), la strada giunge alla seconda Caserma e alla Polveriera. La vista panoramica che si ha da quassù è davvero suggestiva.
Dalla Polveriera si può proseguire fino alla Cima del Montorfano (794 m slm – circa 2 km). La sterrata lascia posto ad una mulattiera che poi diventa sentiero erboso ed in circa 45 minuti raggiunge altre opere militari (ricoveri e baraccamenti), la cui edificazione ha visto l’impiego di risorse naturali locali tra cui il granito estratto dalla vicina Cava Verde, ai piedi del Montorfano.
Attenzione: La strada in alcuni punti è priva di protezioni. Prestare attenzione in caso di recenti nevicate.
PUNTI D’INTERESSE
Vista panoramica sul Lago Maggiore, Lago d’Orta, di Mergozzo e Bassa Ossola.
Manufatti militari di notevole bellezza.
Adatto a tutta la famiglia è il Sentiero Azzurro, un bellissimo percorso lastricato che collega il paese di Mergozzo all’abitato di Montorfano, da cui si ha una vista panoramica su Lago di Mergozzo e Lago Maggiore.
Per chi cerca adrenalina, lungo la Strada Cadorna, si incontra invece l’accesso alla Via Ferrata Montorfano, percorso con ponti tibetani e passaggi esposti (livello Difficile; via da percorrere solo muniti di idonea attrezzatura).
(https://www.comune.mergozzo.vb.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/fer… )
Da Pra’ Michelaccio, lungo le rive del fiume Toce, passa l’omonima Ciclovia del Toce che proveniente dall’Alta Val Formazza, prosegue sino al Lago Maggiore. https://lagomaggiorexperience.it/percorso/ciclovia-del-toce-in-bici-tra-…
Per gli amanti di storia locale, a Mergozzo paese, si possono inoltre visitate l’Ecomuseo del Granito di Montorfano e il Museo Civico Archeologico con l’esposizione di reperti dalla Preistoria all’Età Medievale. www.ecomuseogranitomontorfano.it
(Progetto è promosso dalla legge regionale 19 maggio 2021 n. 9, “Interventi per la valorizzazione delle strade storiche di montagna di interesse turistico” che riconosce e valorizza le strade storiche di montagna di interesse turistico al fine di favorire lo sviluppo del turismo all’aria aperta)
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Dalla Punta di Migiandone al Forte di Bara
VIE STORICHE DI MONTAGNA: LA LINEA CADORNA
Piana del Toce
Descrizione Percorso
La Linea Cadorna è il sistema difensivo che venne costruito vicino alla frontiera svizzera durante la Prima Guerra Mondiale per volere del Generale Luigi Cadorna, l’allora Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il quale temeva un’invasione austro-tedesca, attraverso la neutrale Svizzera.
L’immensa struttura difensiva, costruita tra l’estate del 1915 e la primavera del 1918, si estendeva dall’Ossola al Verbano fino alla Lombardia, divenendo un fitto reticolo di strade e mulattiere militari, trincee, postazioni d’artiglieria, luoghi di avvistamento, ospedaletti e strutture logistiche, casermette e punti di avvistamento.
I lavori furono eseguiti da muratori e scalpellini locali ed anche le donne ebbero un ruolo fondamentale nella realizzazione della linea difensiva, in particolare nel trasporto di materiale e rifornimento nei cantieri.
La Linea Cadorna non venne mai utilizzata per scopi bellici ed oggigiorno questa strada militare è un patrimonio storico che permette alla comunità di conoscere un momento di storia del Novecento.
E’ però anche un patrimonio naturalistico di sentieri per gli amanti di trekking e della mountain-bike offrendo percorsi percorribili quasi tutto l’anno (prestare attenzione in caso di recenti nevicate).
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Il percorso in questo tratto di Linea Cadorna inizia a Ornavasso in Bassa Ossola presso il posteggio della Punta di Migiandone (210 m slm), dove la mulattiera ben conservata si sviluppa con tornanti a pendenza regolare e con muri in pietra in direzione del Forte di Bara. Lungo il cammino si incontrano gallerie scavate nella roccia, trincee, camminamenti e postazioni per mitragliatrici (utile aver una torcia con sé).
Questo costone montuoso era il luogo ottimale per controllare il passaggio tra la Bassa Ossola ed i Laghi Maggiore e di Mergozzo, nel punto più stretto della piana del fiume Toce, definito proprio la “Stretta di Bara”.
Giunti al Forte di Bara (410 m slm) si può ammirare la postazione fortificata a più livelli e costituita da vari terrapieni sostenuti da muri in pietra squadrata che avrebbe dovuto ospitare baraccamenti e cannoni a lunga gittata per proteggere il sistema di trincee di Ornavasso e Migiandone. Cannoni e mortai rendono ancora più suggestiva questa visita.
Una lapide ricorda la Battaglia di Ornavasso che venne combattuta nell’ottobre del 1944 dagli Alpini e dai Partigiani della formazione “Valtoce” contro i tedeschi in difesa della Repubblica Partigiana dell’Ossola.
ATTENZIONE: La strada in alcuni punti è priva di protezioni. Percorso percorribile tutto l’anno (prestare attenzione in caso di recenti nevicate)
PUNTI D’INTERESSE
Vista panoramica sul Lago Maggiore e di Mergozzo, sulle cime della Bassa Ossola e sui Corni di Nibbio.
Manufatti militari di notevole bellezza ancora ben conservati.
Dalla Punta di Migiandone ci si ricongiunge alla Ciclovia del Toce, che proveniente dall’Alta Val Formazza, prosegue sino al Lago Maggiore, costeggiando il famoso corso d’acqua.
Per gli amanti di storia locale, a Ornavasso paese, si possono inoltre visitate la Sezione Archeologica Enrico Bianchetti del Museo del Paesaggio con ricca esposizione di reperti dal VIII sec. a.C. al IV sec. d.C. www.museodelpaesaggio.it/collezioni/archeologia/ ed il Museo Partigiano www.museopartigiano.it
Dal Forte di Bara si può proseguire lungo la strada sterrata che in piano giunge all’Antica Cava di marmo.
Da visitare anche il Santuario della Madonna del Boden ed il Santuario della Madonna della Guardia.
(Progetto è promosso dalla legge regionale 19 maggio 2021 n. 9, “Interventi per la valorizzazione delle strade storiche di montagna di interesse turistico” che riconosce e valorizza le strade storiche di montagna di interesse turistico al fine di favorire lo sviluppo del turismo all’aria aperta)
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